Sbloccare il potenziale dell'idrogeno - RINA Italy

Sbloccare il potenziale dell'idrogeno

20 ago 2019

Le soluzioni a base di idrogeno potrebbero fornire energia sufficiente per soddisfare tutti i bisogni delle navi moderne, aiutando anche a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda UE 2030.

Il quadro UE per il clima e l’energia 2030, revisionato nel 2018, fissa degli obiettivi ambiziosi: una riduzione almeno del 40% delle emissioni dei gas serra rispetto ai livelli del 1990; una quota almeno del 32% di energia rinnovabile; e un miglioramento almeno del 32,% dell’efficienza energetica. Il settore marittimo deve prendere una decisione difficile nel scegliere quale delle tante opzioni sarà la migliore per raggiungere questi obiettivi. Alcuni scrubber e combustibili alternativi, come il GNL, metanolo o etere dimetilico (DME), possono ridurre le emissioni di alcuni inquinanti, ma non sono abbastanza efficaci per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Le batterie e altre soluzioni che usano l’idrogeno possono ottenere risultati migliori nella riduzione delle emissioni. Le batterie non generano emissioni mentre sono in azione, ma producono emissioni equivalenti di anidride carbonica durante il loro ciclo di vita. Inoltre, sono adatte solo per brevi percorsi e periodi di tempo. Sono sicuramente utili per entrare e uscire dal porto, ma non sono adatte all’intero itinerario.

Hydrogen potentialL’idrogeno, l’elemento più semplice e abbondante sulla terra, offre un’alternativa molto promettente. È un vettore di energia, e non una fonte di energia, e può fornire o conservare una quantità significativa di energia. Le soluzioni a base di idrogeno per le navi avrebbero probabilmente la forma di una pila a combustibile e di un motore elettrico. Questo dovrebbe fornire energia sufficiente per soddisfare tutti i bisogni delle navi moderne, aiutando anche a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda UE 2030.

Cosa ostacola quindi la tecnologia dell’idrogeno? Il problema principale è la produzione e, quindi, la distribuzione. In ogni caso, potremmo essere ad un punto di svolta ora che le energie rinnovabili sono sempre più usate per generare idrogeno. L’abbondanza di energia rinnovabile e la sua discontinuità intrinseca rende più vantaggiosa la conversione e l’immagazzinamento dell’energia in vettori di energia a base di idrogeno, con una conseguente riduzione dei costi.

Sono già stati avviati dei progetti interessanti che vedono l’idrogeno come protagonista –inclusi due progetti in Australia che hanno l’obiettivo di utilizzare l’idrogeno per alimentare le olimpiadi di Tokyo nel 2020. Spesso poi vediamo sul mercato nuove automobili, autobus, autocarri e treni con sistemi di propulsione ad idrogeno.

Ma c’è ancora molta strada da fare. Sono ancora necessari dei potenziamenti tecnologici nella produzione e distribuzione dell’idrogeno, così come sono necessarie delle soluzioni per ridurre i costi e migliorare la disponibilità. Inoltre, i regolamenti –come la Risoluzione IMO MSC.402(97) “Interim Recommendations for Carriage of Liquefied Hydrogen in Bulk”- hanno bisogno di maggiori chiarimenti in diverse aree fondamentali.

I materiali per l’immagazzinamento e l’utilizzo dell’idrogeno come vettore di energia sono il problema principale e oggetto di ricerca da parte di RINA. Lavorando a contatto con gli armatori e con l’aiuto di laboratori avanzatissimi per il test dei materiali ad alta pressione, RINA sta contribuendo a sviluppare materiali, tecnologie e soluzioni innovative per superare le sfide e permettere all’industria marittima di sbloccare il potenziale dell’idrogeno per raggiungere gli ambiziosi obiettivi ambientali.