ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) è uno dei progetti energetici più ambiziosi al mondo che si propone di produrre elettricità con la fusione nucleare. Nel centro di ricerca di Cadarache (France), trentacinque nazioni stanno lavorando insieme per costruire il tokamak più grande del mondo, un dispositivo di fusione magnetica con l’obiettivo di dimostrare la possibilità di riprodurre lo stesso processo che alimenta il Sole e le stelle per produrre energia pulita sulla Terra.
Per mantenere la promessa di produrre energia in modo pulito, sicuro e rispettoso dell’ambiente, la tecnologia della fusione nucleare deve includere tecniche di riciclaggio specifiche e lo sviluppo di materiali a bassa attivazione.
All’interno di questo contesto, RINA sostiene EUROfusion, il Consorzio Europeo per lo Sviluppo dell’Energia Nucleare, che supporta e finanzia attività di ricerca sulla fusione per conto del programma Euratom della Commissione Europea. La missione di EUROfusion è quella di aprire la strada ai reattori a fusione nucleare. In particolare, il nostro interesse è di studiare il riciclaggio di rifiuti prodotti quando i reattori a fusione sono in funzione e dopo la loro disattivazione.
Rivolgiamo particolare attenzione al recupero di materiali derivanti dallo smantellamento dell’impianto ITER o più in generale dopo il loro utilizzo per rifabbricare nuovi componenti o parti di ricambio. Lo studio comprenderà progetti di nuova concezione, per un impianto di produzione completamente automatizzato.