L’approccio ad un’agricoltura sostenibile offre una risposta concreta alla necessità di preservare le risorse naturali (acqua, terra e biodiversità). La “sostenibilità dei vini” comporta ricercare metodi migliori per ottenere il minor impatto ambientale, al fine di preservare le risorse naturali per le future generazioni. In quest’ambito, le certificazioni rilasciate da enti terzi sono uno strumento efficace a dimostrazione dell’impegno di vinificatori e viticoltori nella produzione di vini sostenibili, premiati da consumatori e investitori.
RINA è stata qualificata come Organismo di Certificazione per l’effettuazione delle verifiche ispettive volte all’ottenimento della certificazione secondo V.I.V.A. e lo standard EQUALITAS.
V.I.V.A. - Sustainable Wine (valutazione dell’impatto della viticoltura sull’ambiente) è un progetto promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che nasce nel 2014 con lo scopo di misurare e migliorare la performance di sostenibilità della filiera vite-vino.
Lo standard detta delle linee guida e dei requisiti da rispettare. Nell’ambito del progetto, infatti, sono stati individuati quattro indicatori principali (ARIA, ACQUA, VIGNETO, TERRITORIO) grazie ai quali è possibile effettuare una valutazione dell’impatto delle produzioni in termini di sostenibilità:
Le cantine che rispettano i valori prestabiliti dai disciplinari tecnici per ciascun parametro potranno, dopo verifica di terza parte, fregiarsi dell’etichetta V.I.V.A. assicurandosi il vantaggio di poter competere sui mercati internazionali con un prodotto di altissima qualità.
Le certificazioni posso essere di due tipi:
Equalitas Srl, nata da un’iniziativa di Federdoc ed Unione Italiana Vini, si occupa di sostenibilità sociale, ambientale ed economica del vino dal 2015.
La norma Equalitas-Vino Sostenibile si applica alla filiera del vino ed è necessaria la sua adozione e certificazione da parte di tutti gli attori coinvolti nelle attività produttive, dagli agricoltori, ai trasformatori, agli imbottigliatori, fino ai consorzi di tutela.
Lo standard prevede la certificazione di tre dimensioni produttive:
La norma si basa su di un Sistema di Gestione e definisce requisiti ed indicatori verificabili e misurabili suddivisi in M (requisiti maggiori), m (requisiti minori) e R (raccomandazioni). Tale suddivisione spinge le imprese ad un miglioramento continuo verificabile annualmente da parte terza al fine di rispettare tutti i requisiti e gli indicatori al terzo anno di certificazione.
La norma è stata studiata per essere stimolo allo sviluppo sostenibile della filiera, grazie a: