RINA, una regia forte per restituire il ponte di Genova all’Italia in tempi rapidi. Completato l’impalcato del viadotto Polcevera - RINA Italy

RINA, una regia forte per restituire il ponte di Genova all’Italia in tempi rapidi. Completato l’impalcato del viadotto Polcevera

28 apr 2020

Le operazioni sono proseguite durante l’emergenza Covid 19 grazie alla volontà delle aziende al lavoro e al ruolo di RINA come unico coordinatore del progetto

ponte-morandi-viadotto-polceveraDopo oltre 150.000 ore di consulenza ingegneristica, il RINA guarda oggi all’impalcato completo del nuovo viadotto Polcevera. L’azienda, unico soggetto a seguire dal primo all’ultimo giorno il progetto insieme alla Struttura Commissariale, ha coordinato tutte le operazioni che hanno portato alla demolizione dei resti del ponte Morandi e, oggi, alla consegna dell’intero impalcato.

L’azienda, scelta per il Project Management, la Direzione Lavori e il Coordinamento della Sicurezza, riveste all’interno dell’organizzazione un ruolo di forte responsabilità per il coordinamento di tutti i passaggi approvativi e operativi. RINA ha messo in campo un nutrito team che è arrivato fino a 90 persone dedicate al controllo del progetto, delle fasi costruttive, dei tempi di realizzazione, dei costi, delle risorse e dell’avanzamento lavori, armonizzando il contributo di tutti gli attori coinvolti nelle varie fasi. Andrea Tomarchio, nel Project Management, Alessandro Aliotta nella Direzione Lavori ed Emilio Puppo, Responsabile della Sicurezza, guidano fin dall’inizio la squadra RINA in cantiere.

L’impegno della società non termina con questo importante step, ma continuerà fino alla consegna del viadotto.

Roberto Carpaneto, AD di RINA Consulting, ha dichiarato: “Avere un efficace Project Management alla guida di un progetto complesso come questo, significa dargli un’impostazione dinamica, veloce, che consente, da un lato di procedere nel rispetto di tutte le norme e in sicurezza e, dall’altro, di essere prontamente efficaci di fronte alle criticità che un’opera del genere ci presenta ogni giorno”.

Occorre ricordare che il cantiere del nuovo viadotto è inserito in uno spazio davvero limitato, in un ambiente cittadino densamente popolato, adiacente a realtà industriali (quali Ansaldo Energia), in interferenza con quattro assi viari fondamentali, uno ferroviario principale per la logistica portuale, un fiume, innumerevoli reti preesistenti di sottoservizi alla città e alle realtà industriali sul territorio. Da qui le notevoli complessità di gestione e programmazione dei lavori in questi mesi, alle quali si sono sommate le importanti criticità ambientali che la fase di demolizione ha prodotto.

Come RINA abbiamo dimostrato che l’applicazione di un avanzato Project Management ha consentito di svolgere in parallelo la difficile demolizione di un ponte imponente, quale era il Morandi e la costruzione di un nuovo viadotto, che nonostante la sua semplicità strutturale, restituirà a Genova e al nostro Paese condizioni di mobilità normali, rappresentando contestualmente un grande motivo di orgoglio per tutti”, ha continuato Carpaneto.

Fino ad oggi, gli esperti RINA hanno emesso più di 3000 documenti tecnici e svolto circa 600 istruttorie di revisione, controllo e approvazione di documentazione relativa alla progettazione della demolizione e della ricostruzione del nuovo ponte, ai contenuti tecnici, alle verifiche, alla qualità, alla sicurezza e agli aspetti ambientali. Il team ha, inoltre, effettuato 2000 ispezioni presso gli stabilimenti e le officine produttive dei materiali e degli elementi strutturali del nuovo ponte e ispezionato e verificato la congruità e la qualifica di 15 impianti produttivi tra cui quelli per la produzione di lamiere, carpenteria metallica, calcestruzzo, ferri d’armatura per il calcestruzzo e i laboratori per l’esecuzione dei test sui materiali. Inoltre, più di 250 riunioni tecniche sui contenuti progettuali ed esecutivi e 220 riunioni di coordinamento tecnico e operativo che dimostrano il costante impegno nella gestione progettuale e nel portare a termine il progetto nel miglior modo e minor tempo possibile.

La forte volontà del gruppo di aziende al lavoro sul Polcevera e la centralizzazione del coordinamento su un unico soggetto hanno consentito di proseguire le operazioni anche durante l’emergenza Covid 19. In qualità di Coordinatore della Sicurezza, RINA ha attivato i dovuti protocolli necessari a mitigare il rischio di contagio alla prima comparsa del virus sulla scena italiana. Tra le principali azioni intraprese vi sono la formazione continua del personale sullo stato dell'emergenza e sulle misure obbligatorie di autoprotezione necessarie e fornite, il controllo giornaliero e sistematico della temperatura corporea, le turnazioni a gruppi per poter eseguire prontamente l’isolamento in caso di necessità, la tracciatura giornaliera dei “contatti stretti” tra persone, e il monitoraggio costante dell'applicazione delle procedure.

Carpaneto ha concluso: “Questo progetto è uno dei più importanti della mia vita. Lo skyline di Genova è cambiato molto in poco tempo. Prima, nel momento del tragico crollo, poi con la demolizione tramite cariche esplosive dei resti del ponte Morandi, quel 28 giugno, emotivamente molto intenso, è stato per il RINA una prova di coordinamento di un’operazione di grande complessità, in cui la pianificazione ha funzionato in maniera impeccabile, consentendo alla città di tornare alla normalità in poche ore, nella massima sicurezza per i lavoratori e per la popolazione. Oggi, la vista dell’impalcato che congiunge le rive della valle è altrettanto carica di emozioni, ma questa volta positive. Si tratta della dimostrazione che l’Italia è un paese che può funzionare e sa essere forte nei momenti più difficili, dimostrando grandi capacità manageriali e operative. Il viadotto sul Polcevera è un importante simbolo per la ripartenza del paese e un riferimento per tutti; ma il lavoro non è ancora finito e dobbiamo arrivare alla riapertura velocemente e bene. Allora saremo pienamente soddisfatti”.

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