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Certificazione agricoltura biologica

Come dare valore aggiunto al proprio prodotto ponendo attenzione ai temi di sostenibilità e benessere animale

Agroqualità certificazione agricoltura biologicaL’agricoltura biologica è molto attenta a garantire la conservazione della biodiversità, la qualità del suolo e a mettere in atto tutte quelle misure che evitano effetti negativi sull’ambiente, sulla salute degli animali, sulla salute dei vegetali e sulla salute umana.

Scegliere di certificare la propria azienda secondo la normativa biologica vuol dire differenziarsi sul mercato, essere affidabili e dare valore aggiunto al proprio prodotto ponendo attenzione ai temi di sostenibilità e benessere animale, molto sentiti dai consumatori finali che sempre di più scelgono i prodotti certificati bio.

Il nuovo regolamento UE 848/2018 estende il campo di applicazione, aumentano i prodotti certificabili, creando quindi nuove opportunità a garanzia di uno sbocco produttivo importante in linea con la PAC, le misure dei PSR, la strategia ‘Farm to Fork’ e l’agenda 2030.

Agroqualità è presente su tutto il territorio italiano, per garantire un contatto diretto con le aziende che ci scelgono: scrivi ai nostri esperti. 

RINA AGRIFOOD S.p.A. V.le Cesare Pavese 305 - 00144 Roma

Q&A

I nostri esperti rispondo ad alcune delle domande più frequenti: scopri di più. 

- Possibilità di utilizzo di materiale eterogeneo, importante per la resistenza ai patogeni e per garantire una maggiore resilienza. 
- Possibilità di certificare nuove specie: pollastre, conigli, cervidi, bachi da seta.
- Benessere animale: incremento della quota di alimento di provenienza aziendale e inserite norme specifiche per la stabulazione delle nuove specie di allevamento.
- Novità per gli aromi: si potranno utilizzare solo se etichettati come “Aromi naturali di [alimento o categoria di alimenti o materiale di base alimentare]”. Sarà possibile utilizzare solamente aromi naturali in cui almeno il 95% del componente aromatizzante è ottenuto dall’alimento citato in etichetta.
- Novità in etichetta: il codice operatore non sarà più obbligatorio in etichetta, necessario indicare il codice dell’organismo che controlla l’operatore che etichetta il prodotto.
- Introduzione della certificazione di gruppo 
- Oltre la banca dati sementi dovrà essere istituita una banca dati dove sarà possibile ricercare gli animali biologici e gli avannotti biologici

 

L’iter di certificazione bio comprende diverse fasi: 
 
- Questionario: compilazione indispensabile del documento per conoscere i costi e le modalità di certificazione. 
- Notifica: per iniziare l’iter di certificazione è necessario compilare la notifica in cui l’Operatore dichiara tutto ciò che la compone (strutture, terreni, animali). La notifica viene compilata tramite SIAN o portale regionale scegliendo Agroqualità come Organismo di Controllo tra quelli autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. 
- Certificazione: Entro 90 giorni dalla data di rilascio della notifica, l'Operatore riceverà la visita ispettiva da parte di uno dei nostri Tecnici Ispettori abilitati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; in seguito a delibera del Comitato Tecnico, formato da membri esperti e qualificati, Agroqualità rilascerà il Certificato attestante l'assoggettamento al sistema di controllo della produzione biologica.
- Al termine del periodo di conversione nel Certificato, previa richiesta dell’Operatore, verranno indicati i prodotti che potranno essere venduti con l’indicazione bio.
 

Il percorso per la certificazione bio prevede delle tempistiche di conversione per le aziende che effettuano il passaggio da convenzionale a biologico:
 
Terreni
- 2 anni per seminativi e prati pascoli  
- 3 anni per colture perenni
 
Animali
- 12 mesi per i bovini e gli equini destinati alla produzione di carne e, in ogni caso, non meno di tre quarti della loro vita;
- 6 mesi per gli ovini, i caprini, i suini e 
- 6 mesi per equini, bovini, bufale destinati alla produzione lattiera;
- 10 settimane per il pollame introdotto prima dei 3 giorni di età e destinato alla produzione di carne, ad eccezione delle anatre di Pechino;
- 7 settimane per le anatre di Pechino introdotte prima dei 3 giorni di età;
- 6 settimane per il pollame introdotto prima dei 3 giorni di età e destinato alla produzione di uova;
- 3 mesi per i conigli;
- 12 mesi per i cervidi.
 
Conversione simultanea
- In caso ci sia conversione simultanea di terreni e allevamento la conversione di due anni si applica all’intera azienda.

- Michela Eugenia Ferri – Referente regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna
- Sara Concilio – Referente regioni Campania, Sardegna, Basilicata
- Marilena Perrone – Referente regioni Toscana, Lazio, Puglia
- Natale Onolfo – Referente regioni Calabria, Sicilia
- Rosella Mattoscio – Referente regioni Abruzzo, Marche, Molise, Umbria