Settore eolico offshore: a gonfie vele - RINA Italy

Settore eolico offshore: a gonfie vele

17 lug 2018

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Il primo progetto eolico offshore del mondo è stato disattivato lo scorso anno, dopo aver prodotto 243 Gwh di elettricità nel corso di 25 anni. Commissionato nel 1991 in Danimarca, l’impianto di Vindeby consisteva di generatori di turbine eoliche 11 x 450 kW fabbricati da Bonus Energy, oggi Siemens. Gli scettici pensavano si trattasse di un’idea folle e soltanto altri due progetti eolici offshore furono avviati negli anni ’90: Tunø Knob in Danimarca e Bockstigen in Svezia.

Da questi modesti inizi, il settore eolico offshore ha cominciato a girare. Stando a WindEurope, nel 2017 la sola Europa aveva più di 4000 generatori di turbine eoliche che rappresentavano quasi 16 GW di capacità. La tecnologia ha tre principali benefici rispetto all’eolico onshore: minori problemi di autorizzazioni, la capacità di impiegarla su larga scala e venti più forti e più costanti.

I grandi progetti eolici spesso risentono di problemi di permessi a causa del loro impatto visivo, sebbene grandi progetti eolici possono anche essere invisibili dalla riva. Inoltre, la superficie a basso attrito del mare aumenta la velocità vento, portando ad un potenziamento della generazione. Questi vantaggi rendono l’eolico offshore interessante per i governi che cercano di ridurre le emissioni di carbonio evitando controversie. Il più grande progetto attualmente in costruzione è Hornsea Project One, nel Mare del Nord a largo della costa orientale della Gran Bretagna. La produzione di 1.2 GW equivarrà ad una grande centrale termica, con la capacità di generare elettricità per più di un milione di case.

Fino al 2015-16, i costi dell’eolico offshore si aggiravano generalmente intorno a 140 euro/sterline per ciascun MWh di energia prodotta. È più di tre volte il costo dell’energia termica nel Regno Unito. I costi si sono notevolmente ridotti, con alcuni progetti che si propongono addirittura di fornire energia senza necessità di sussidi. I progressi tecnologici hanno aiutato a ridurre i costi, per esempio i diametri dei rotori delle turbine sono aumentati da 100 – 120 metri a 150 – 160 metri e le capacità dei generatori sono più che raddoppiate negli ultimi anni. Anche la pressione sulla catena di fornitura e i minori costi di finanziamento hanno aiutato. Naturalmente, niente è certo – la maggior parte dei progetti low-cost devono ancora essere costruiti. Tuttavia, dati i benefici dell’eolico offshore, costi più bassi potrebbero portare ad una forte espansione nel settore.

L’eolico offshore è stato tradizionalmente un affare europeo, ma negli ultimi anni sono emersi nuovi mercati. Gli USA hanno ultimato la costruzione del loro primo progetto eolico offshore, Block Island Wind Farm a largo della costa di Rhode Island, nel 2016. Mercati eolici offshore in crescita in Asia comprendono Giappone, India e Taiwan.

Comprendere i potenziali benefici della produzione eolica offshore richiede soluzioni intelligenti che considerino l’intero ciclo vitale di un progetto e siano fondate su competenze multidisciplinari. Gli esperti di RINA hanno lavorato ad importanti progetti eolici offshore in tutta Europa, con lavori di progettazione, ispezioni, servizi di consulenza tecnica, due diligence, bilanci energetici e nel ruolo di Marine Warranty Surveyor.